Vaccini, dai diabetici agli obesi: ecco chi ha diritto alla precedenza

DA REPUBBLICA 05.02.21

Michela Bocci

Sono più di otto milioni i pazienti “vulnerabili” da immunizzare con le fiale Pfizer e Moderna 04 Febbraio 2021 2 minuti di lettura Ci sono gli “estremamente vulnerabili” di tutte le età e i “vulnerabili” che hanno meno di 70 anni e soffrono di insufficienza respiratoria o malattie epatiche, di grave obesità o patologie neurologiche. Passeranno loro avanti, quando si concluderà la vaccinazione degli over 80. Ministero alla Salute, Regioni e struttura commissariale hanno concluso il disegno delle priorità e ora mancano i colori, cioè le dosi, per iniziare a lavorare davvero sul quadro della campagna vaccinale. Purtroppo non sono ancora a disposizione abbastanza forniture per immunizzare alla velocità che si vorrebbe chi rischia di più. Si resta appesi alle tabelle che promettono forti incrementi delle consegne da marzo, quando in un mese dovrebbero arrivare 8 milioni di dosi. La campagna è stata divisa in quattro fasi di priorità. La prima fase, sanità e anziani La prima è in corso e riguarda 6 milioni e 483 mila cittadini, tra personale socio-sanitario e delle residenze per anziani e over 80 alle quali vengono somministrati i vaccini di PfizerBionTech e Moderna. La prima dose è stata somministrata al 65% dei lavoratori della sanità e degli ospiti delle Rsa, la seconda al 39%. Alcune Regioni iniziano ora a vaccinare gli anziani. La seconda fase, i fragili Finalmente mercoledì pomeriggio il ministero alla Salute e la struttura commissariale hanno presentato l’elenco delle priorità alle Regioni. Le novità principali riguardano proprio la seconda fase, nella quale si utilizzeranno Pfizer e Moderna (ammesso che non arrivino altri medicinali ugualmente efficaci) per coprire 19 milioni e 862 mila persone. Si tratta, nell’ordine di priorità deciso, di persone estremamente vulnerabili, anziani tra i 75 e i 79 anni, anziani tra i 70 e i 74 anni, persone vulnerabili under 70, anziani dai 60 ai 69 anni, e persone non a rischio tra i 55 e i 59 anni. Parte delle patologie sono simili nei due livelli di vulnerabilità, cambia la loro gravità. Tra chi è stato inserito nei pazienti under 70 c’è chi soffre di broncopneumopatia cronica ostruttiva (o asma, fibrosi polmonare, insufficienza respiratoria), di malattie cardiocircolatorie, di condizioni neurologiche, di diabete, fibrosi cistica, Hiv, insufficienza renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni, malattie epatiche, malattie cerebrovascolari, patologie oncologiche e talassemiche, sindrome di down, grave obesità, oppure ha avuto un trapianto. I fragili sotto i 70 anni sono quasi 6 milioni di persone.

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